La condivisione nell’era della condivisione
Oggi condividiamo momenti e attività di altri o della nostra vita attraverso video, foto, messaggi, i luoghi in cui siamo e lo facciamo con amici oppure con perfetti sconosciuti che includiamo tra le nostre amicizie per aumentare la nostra popolarità.
In futuro, la condivisione crescerà in modo esponenziale, oltre ai nostri momenti condivideremo le informazioni dei nostri dispositivi, già lo facciamo con bracciali fitness e affini, della nostra macchina e di tutti quei sensori che saranno presente intorno a noi.
La condivisione però non è così presente all’interno delle aziende, certo, parliamo di un altro tipo di condivisione, mi riferisco allo scambio di idee, parlare per avere obiettivi comuni, utilizzare il potere della condivisione per non lasciare indietro nessuno, spiegare perché vengono fatte scelte di un tipo piuttosto che altro.
Sempre di più le aziende avranno la necessità di prendere questa direzione, di condividere gli obiettivi interni, preoccuparsi dello stato di salute del gruppo di lavoro, verificare la produttività e questo può avvenire solo condividendo e deve essere uno sforzo bidirezionale.
Di recente mi è capitato di leggere articoli e libri e seguire qualche seminario online di metodologie Agile in particolare SCRUM. Quello che ho constatato è che questi metodi di lavoro sono molto efficaci se calati dall’alto dell’azienda, utilizzare solo alcune di queste regole o partire dal basso, non porta un reale vantaggio o comunque non è incisivo sulla reale produttività. Una delle pratiche consigliate da molte metodologie Agile, è quella di utilizzare la condivisione per rendere il gruppo di lavoro più coeso, condividere non solo lo stato del progetto e gli obiettivi ma anche condividere la conoscenza per mettere a tutti di essere allo stesso livello o comunque avere un livello di produttività bilanciato rispetto al gruppo e questo di certo è uno dei punti più importanti, gli altri sono la comunicazione, la semplicità e la velocità, ma questi sono discorsi più ampi.
Scrivo questo post perché una delle problematiche maggiori nel mondo del lavoro (mi riferisco al nostro paese in particolare) è che esiste ancora una mentalità dove è predominante l’idea che la gerarchia sia il corretto modo di gestire un’azienda e che tenere le informazioni sia un modo per creare dipendenza e assicurarsi il posto di lavoro o il cliente. Entrambe le cose le ho sempre considerate sbagliate, certo, una gerarchia deve esserci perché è necessario un punto di riferimento, prendere decisioni e gestire il gruppo di lavoro ma deve essere fatto in modo che non ci sia troppo distacco tra il management e il gruppo stesso, per quanto riguarda l’idea non condividere, porta con se’ il problema di restare bloccati se io ho un’idea e non la condivido e vado dritto per la mia strada potrei trovarmi ad avere un risultato di insoddisfazione generale e questo contribuisce alla negatività del gruppo/azienda/cliente.
Il mondo del lavoro sta’ cambiando molto velocemente, c’è la necessità di essere pronti ai cambiamenti ed a reinventarsi con una velocità sempre maggiore e tempi sempre più corti.
Buona lavoro a tutti.
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