Semplice Semplice troppo Semplice
Come sviluppatore e come appassionato di esperienza utente (UX), quello che mi sono sempre imposto è di semplificare l’utilizzo delle applicazioni che scrivo, fino qua il ragionamento fila, più l’applicazione è intuitiva e semplice da utilizzare, più produttivi sono gli utenti. GOOOOLLLL!!
Poi allargo la visuale e applico questo criterio a tutto ciò che mi circonda, come del resto faccio sempre, scopro così che forse, l’idea di semplificare tutto, comincia a generare problemi nelle persone, non sono più in grado, in caso di problemi, di analizzare una possibile soluzione. Ciò che ci circonda è diventato fin troppo accessibile, le persone raggiungono l’obiettivo senza fare più nessun tipo di ragionamento e nessun tipo di sforzo, ma al primo problema, si fermano e aspettano che altri lo risolvano.
I supermercati sono stati la rovina dell’uomo perché anche i più stupidi riescono a procurarsi da mangiare.
Non vedevo l’ora di scrivere questa frase.
E’ tutto vero, andiamo avanti, sempre di più tutto è accessibile e con sempre meno fatica riusciamo a procurarci quello che vogliamo, direttamente dal vostro divano (io ancora esco) prenotate il cibo, comprate il frigo e la TV, il consumismo vince alla stragrande ma è strettamente legato alla stupidità che avanza.
Se non ti poni domande è cosa buona e giusta.
Ma perché stiamo peggiorando così?
Bella domanda, l’argomento è vastissimo e impossibile rinchiuderlo in un post, dovremmo scriverne qualche migliaio che però nessuno leggerebbe perché troppo faticoso farlo.
Milena Gabanelli ieri è partita con il suo nuovo progetto chiamato DataRoom sul corriere.it e su diversi canali social. il primo argomento è il mercato del falso, non vado oltre per non rovinarvi la lettura. Prendo spunto da uno dei tanti punti descritti nel servizio, cercare sempre il prezzo più basso ad ogni costo, tralasciando anche le regole contro le quali siamo i primi a scagliarci, lavoro nero, tasse non pagate, ecc. Questo succede perché ancora una volta semplifichiamo, vogliamo tutto pagandolo il meno possibile, non ci poniamo problemi per gli altri, lo vogliamo subito e non ci interessa quanto costa nella realtà.
A breve andremo a votare, la campagna elettorale è già partita e tutti fanno promesse che, in tutta onestà, non capisco come possano avere anche un minimo seguito ma, la politica conosce il popolo, i politici dicono semplicemente quello che la gente vuole sentirsi dire e non hanno bisogno di ragionare. Non hanno bisogno di elaborare se quello che viene proposto è possibile o no, basta che venga detto e le menti semplici sono già placate e soddisfatte. Non devono pensare come si possa realizzare, deve solo pensare che qualcuno per loro lo farà.
Certo direte voi, se dovessimo pensare a tutto ci sarebbe da impazzire, forse non dobbiamo pensare a tutto, dobbiamo almeno pensare a quello che succede intorno a noi.
Nel 2016 la ricchezza dell’1% più ricco degli italiani (in possesso oggi del 25% di ricchezza nazionale netta) è oltre 30 volte la ricchezza del 30% più povero dei nostri connazionali e 415 volte quella detenuta dal 20% più povero della popolazione italiana.
Questa è l’altra notizia. La riporto perché la considero sempre collegata allo stesso argomento, tutto attorno a noi è reso più semplice per darci l’idea che siamo tutti uguali, che non dobbiamo preoccuparci di nulla, se hai un problemi, altri li risolveranno, sarà facile, semplice come bere un bicchiere d’acqua. Intanto chi ha soldi li investe nel farti pensare che tutto sia semplice e accessibile, sarai disposto a dare qualsiasi cosa per averla, ad accettare qualsiasi accordo, finanziamento o scambio che ti verrà proposto.
Non c’è più la fantasia, siamo un popolo soggetto alle influenze dei social, non mi pongo tanto io il problema ma i più giovani che non sono in grado i elaborare le informazioni, ne hanno talmente tante che non riescono a dargli un ordine, sono abituati a leggere titoli e non i contenuti, nella loro testa tutto è un tweet.
Sono disposti a mangiare pastiglie di detersivo per sfida senza pensare che forse non è la cosa più salutare, in queste prime settimane di gennaio, sono stati ricoverati lo stesso numero di persone che sono state ricoverate nell’intero 2017 per lo stesso problema, questo è un dato significativo. L’apparire è più importante dell’essere, tutti ce lo ripetiamo ma nessuno fa nulla perché questo cambi nella testa delle persone e dei genitori.
Cito una frase del Consigliere Hamann (Matrix)
La gente ragiona così: a nessuno interessa come funziona una cosa finché funziona.
E proprio così che stanno le cose, sempre meno ci preoccupiamo di quello che abbiamo attorno, ma se dovesse rompersi, qualcuno lo aggiusterà. Forse.
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