Lo schema Ponzi dello spazio illimitato
Di recente Google ha deciso di modificare gli accordi relativi allo spazio di archiviazione illimitato per Google Foto. Non è l’unico player che ha messo mano alle regole di archiviazione. Se pensiamo al modello spazio illimitato, infatti, la cosa risulta essere complessa da gestire nel tempo.
Facciamo un esempio, compro un servizio che mi dà spazio illimitato, altri come me acquistano lo stesso servizio e iniziano ad aggiungere immagini ad alta qualità, oggi gli smartphone di ultima generazione salvano le foto a qualità elevata, per questo motivo, al contrario di qualche anno fa, la necessità di spazio di archiviazione è una richiesta sempre più impellente, anche per gli smartphone stessi. Diversi utenti, fotografi (oggi tutti siamo fotografi grazie ai Social), filmmakers, Influencer, ecc, hanno sottoscritto il servizio di Google Foto proprio per questo motivo, scattano la foto in RAW, mantengono l’originale e modificano con diversi affetti fino a raggiungere il risultato finale. Questo processo, su disco, ha la sua importanza perché per singola foto parliamo di diversi MB e a volte di alcuni GB.
Così facendo succede che il fornitore del servizio di archiviazione arriva a dover utilizzare sempre più spazio per un numero costante di utenti, questo implica che il costo di aumento dello spazio è solo ed esclusivamente a carico del fornitore e non dell’utente.
Il fornitore potrebbe applicare la politica di aumento del costo di abbonamento del servizio di spazio illimitato, ma a lungo andare avrebbe lo stesso identico problema, lo spazio illimitato gli costerebbe sempre di più del costo dell’abbonamento che l’utente paga.
È uno schema Ponzi
L’offerta dello spazio illimitato è uno schema Ponzi, come questo modello, attiro nuovi clienti che con il loro abbonamento pagheranno lo spazio che devo aumentare per gli utenti che già utilizzano il mio servizio.
Come sappiamo tutti, questo schema non può reggere nel tempo, non puoi sperare che utenti sottoscrivano il tuo servizio per salvarti dai costi di gestione degli utenti esistenti. Ogni servizio di archiviazione ha costi che noi utenti il più delle volte non vediamo, i nostri dati non vengono solo salvati su un disco qualunque, ma vengono per sicurezza salvati in più posti, per evitare perdite di dati, in diversi paesi, per evitare problemi di mancanza di connessione e con alti standard di sicurezza per evitare che altri possano accedervi senza il nostro permesso.
La soluzione
Fallito il modello, si cambia strada, si toglie “illimitato” e si fa pagare a fasce di prezzo. Riporto il modello proposto dai principali fornitori per questo tipo di servizio.
Esistono ancora fornitori che propongono lo spazio illimitato, soprattutto come specchietto per attirare gli utenti e farsi conoscere, dietro le quinte però ci sono comunque limiti, del tipo… “Spazio illimitato” ma:
- Con un massimo numero di file, nella pratica ho tutto lo spazio che voglio ma posso metterci sono un numero preciso di file, oltre quel numero devi acquistare un pacchetto per incrementare questo numero.
- Con file fino ad una certa dimensione.
- Solo un certo tipo di file.
Ed altre combinazioni, alle volte anche molto fantasiose.
Conclusione
La proposta di spazio illimitato è una calamita per gli utenti, ma pensate che ogni byte che mettete in quello spazio ha un costo che prima o poi verrà ribaltato su di voi.
Pensate sempre che nessun servizio è gratuito e se lo è, non lo sarà per sempre oppure lo stai pagando in altro modo (e qui possiamo parlare della nostra privacy). L’accordo che accettiamo all’iscrizione, e che non leggiamo mai, è sempre a vantaggio di chi propone il servizio, per questo motivo se decidete di mettere dati, foto o altro, fate le giuste considerazioni.
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